Benvenuti
nella chiesa di Sant'Agostino a Rimini
Siamo lieti di darvi il benvenuto nel cuore di Rimini, dove la nostra chiesa di Sant'Agostino apre le porte per momenti di contemplazione e spiritualità.
Maggiori informazioni storiche e artistiche si trovano nell'opuscolo curato da P.G. Pasini "Guida breve per la chiesa riminese di Sant'Agostino".
Disponibile in sacrestia.

Il sussidio digitale che stai utilizzando offre un percorso per una breve visita alla chiesa insieme con qualche pausa di preghiera.
VISITA ORANTE
Iniziamo la nostra visita segnandoci con l'acqua benedetta, ricordando con gioia il Battesimo: Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
Una chiesa grande, ampia. Questa è la prima impressione. Infatti si dice che sia la più grande della città e della diocesi di Rimini.

Se guardiamo avanti, vediamo il tabernacolo illuminato. Racchiude il Santissimo Sacramento del Corpo di Cristo.

Guardo il tuo tabernacolo, Gesù.
E' bello sapere che Tu sei lì e io sono qui, davanti a te. Riempi il mio cuore di gioia per questa visita.
Mentre avanziamo nella corsia centrale, vediamo sulla destra l'altare della Deposizione di Cristo

Una scultura del Duecento, in legno. Anticamente le braccia di Gesù erano state modificate e portate in orizzontale. Per secoli fu venerato come un Crocifisso, nell'antica cattedrale di Rimini. Nel restauro del 2001 venne ripristinata la posizione originaria delle braccia. Probabilmente mancano i personaggi ai piedi della croce.

Passiamo oltre l'antico pulpito e il vecchio confessionale e troviamo l'altare dedicato a San Tommaso di Villanova (1500?), grande testimone della carità di Cristo.

Nel dipinto, il santo vescovo, distribuisce elemosine, ma non fece solo questo.

Poco appariscente, come è nel suo stile, di fianco all'altare, osserviamo la statua di San Giuseppe con in braccio il Bambino Gesù che gli accarezza teneramente la barba.
Subito dopo, ci fermiamo a contemplare il Crocifisso (è un dipinto su tavola, di scuola riminese del Trecento). Anticamente questa parete era occupata dall'organo e dalla tribuna, distrutti nell'incendio del 1965.

Possiamo recitare una preghiera:
Gesù crocifisso,
ti vedo inchiodato,
a una croce crudele.
La tua carne innocente
è quella di tanti
crocifissi di oggi,
Ti chiedo per loro
la grazia di sentirti vicino.
Siamo fragili creature
spaventate dal male.
Tu, Figlio di Dio,
abbi, dunque, pietà
di loro e di tutti.
Prima di continuare, solleviamo gli occhi per ammirare lo splendido soffitto del '700 con gli stucchi di Ferdinando Bibiena e i dipinti di Vittorio Bigari.
Le sette cornici ovali minori dedicate alle virtù si alternano a tre cornici maggiori, tonde, con santi in gloria.
Partendo dall'altare maggiore:
1. la fede,
TONDO: san Giovanni evangelista,
2. la speranza,
3. la carità,
TONDO: sant'Agostino,
4. la prudenza,
5. la giustizia,
TONDO: s. Nicola da Tolentino,
6. la temperanza,
7. la fortezza.
lato altare maggiore

lato ingresso chiesa
Ritornando alla parete di destra, troviamo l'altare dedicato a San Nicola da Tolentino.

Sacerdote dell’Ordine degli Eremiti di Sant’Agostino, dedito a una severa astinenza e assiduo nella preghiera, fu severo con se stesso, ma clemente con gli altri, e spesso imponeva a sé le penitenze altrui.

Proseguendo, si trovano, in angolo, due nicchie di santi, come negli altri tre angoli della chiesa.
Sono statue del '700 opera di Carlo Sarti.
In questo angolo troviamo San Prospero, vescovo di Reggio.

Ora, attraverso una porta, a destra, passiamo in sacrestia e dalla sacrestia entriamo nel campanile affrescato. Un leggio con didascalie ci aiuta a comprendere le raffigurazioni.
Qui troviamo anche una bella immagine di Sant'Agostino giovane.

Attraversato il campanile entriamo, poi, nell'abside, dietro l’altare, per ammirare gli affreschi del trecento riminese. Un leggio con didascalie ci aiuta a comprendere le raffigurazioni.

Possiamo soffermarci su Gesù Cristo in trono tra i santi Giovanni evangelista (alla sua destra) e Giovanni Battista (alla sua sinistra). E' un Signore dal braccio poderoso, ma pronto all'ascolto delle nostre invocazioni.

Nel centro dell'abside contempliamo la Beata Vergine Maria col Bambino. Possiamo rivolgerle un'invocazione....

Salve, Regina, madre di misericordia.
Rivolgi a noi gli occhi tuoi
misericordiosi.
Donaci, Gesù,
il frutto benedetto del tuo grembo,
o dolce Vergine Maria!
Ritorniamo, attraverso la sacrestia, in chiesa e, passando davanti al Tabernacolo, facciamo una breve sosta per adorare Gesù presente nel Santissimo Sacramento.

Sia lodato e ringraziato ogni momento il santissimo e divinissimo Sacramento.
Ripercorrendo ora la corsia centrale ci muoviamo verso la porta di uscita. Guardando a destra, vediamo l'altare dedicato a San Giovanni Nepomuceno.
In basso si trova il Fonte battesimale in stile moderno.

Davanti al Fonte battesimale possiamo pregare:
Benedici, o Signore, tutti coloro che sono stati qui battezzati. Donaci la forza di perseverare nella fede e di crescere nella santità.

Superata la porta di ingresso laterale, troviamo la statua di Maria Immacolata. Un pensiero a Colei che è Madre di Gesù, Madre della Chiesa e di tutti.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te. Tu sei benedetta fra le donne e benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Segue l'altare della Natività.

Circondato da un pannarone sorretto da angeli (un finto drappo pitturato su tela, opera di G. Marchesi, 1725). In primo piano il vescovo sant'Agostino (?)

Nel tratto successivo troviamo (in basso) la tomba del beato Alberto Marvelli

Giovane esempio di santità per i nostri giorni

Al di sopra è stato riportato, nel 1990, da un locale adiacente alla chiesa, un affresco con la Beata Vergine e Gesù Bambino tra san Giovanni evangelista (a sinistra) e sant'Agostino (a destra).

S. Agostino

E siamo giunti all'ultimo altare, dedicato a San Giovanni da San Facondo

E' raffigurato Il miracolo col quale, San Giovanni da San Facondo, mediante la sua cintura, ha salvato un bambino caduto in un pozzo.

Siamo giunti al termine della nostra visita.
Col Segno della Croce salutiamo la Santissima Trinità, e ringraziamo Dio per coloro che ci hanno consegnato questa meravigliosa chiesa.

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